1919
Nasce Save the Children
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Ѐ il 1919 e l’Europa, a seguito della Prima Guerra Mondiale, è piegata da una grave crisi umanitaria.
Quasi 5 milioni di bambini nell’Europa Centrale e Orientale soffrono la fame. Nel centro di Londra una donna, Eglantyne Jebb, distribuisce, senza l’approvazione del governo, dei volantini che raffigurano due bambini malnutriti, denunciando che “ogni guerra è una guerra contro i bambini”. Viene per questo arrestata.
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Al processo, Eglantyne perora la causa dei bambini e della responsabilità dei governi nei loro confronti, al di là dei confini. Viene riconosciuta colpevole ma multata solo di 5 sterline, una somma davvero esigua: come scrive Eglantyne in una lettera alla madre, questo “equivale alla vittoria”. Per di più, la multa viene pagata dal giudice del processo, impressionato dall’impegno e dalla passione per la causa della donna.
Eglantyne Jebb nel dopoguerra mostra il tragico impatto dell’embargo verso Germania e Austria, sfidando i nazionalismi e un’opinione pubblica convinta che ciascun Paese debba concentrarsi sui propri bambini, senza pensare a quelli dei nemici.
In una assemblea affollata il 19 maggio 1919, alla Royal Albert Hall, Eglantyne dichiara che “come esseri umani è impossibile stare a guardare mentre i bambini muoiono di fame senza fare nessuno sforzo per salvarli”. Vincendo scetticismo, indifferenza e ostilità, il suo appello accorato porta a donazioni spontanee per la creazione della prima organizzazione a difesa dei bambini: nasce così Save the Children.
Eglantyne Jebb nasce nel 1876 da una ricca famiglia dello Shropshire, nel Regno Unito. Diversamente dalla maggior parte delle donne agiate del suo tempo, destinate a matrimoni di interesse e a una vita esclusivamente familiare, disattende queste aspettative e va a studiare ad Oxford. Brillante e determinata, anticonformista nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nelle prime forme di raccolta fondi, audace nelle sue rivendicazioni nei confronti delle istituzioni, Eglantyne Jebb ha un forte senso di responsabilità sociale, ed è convinta che aiutare i bambini costituisca la premessa per un futuro migliore per l’intera società, dedicando a questa causa tutte le sue energie.
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“Ogni generazione di bambini offre all’umanità una nuova possibilità di rinascere dalle sue rovine”.
Nell’estate del 1919 Eglantyne Jebb scrive a Papa Benedetto XV per avere il sostegno della Chiesa contro la carestia. In risposta al suo appello, il Papa scrive un’Enciclica chiedendo a tutte le chiese del mondo di raccogliere fondi per Save the Children. Per la prima volta nella storia la Chiesa Cattolica supporta una causa promossa da un’organizzazione laica.
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“Si dice spesso che gli obiettivi di Save the Children sono impossibili da raggiungere, che ci sono sempre stati bambini che soffrono e che sempre ci saranno. Lo sappiamo. Sono impossibili solo se permettiamo che ciò sia così. Solo se rifiutiamo di provarci”