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World's children - Il mondo è dei bambini
Autunno 2024

EDITORIALE

La prima volta che ho visitato un centro di malnutrizione ero in Etiopia, molti anni fa, nel sud del Paese. Le stanze erano piene di mamme e bambini. Piccoli scheletrici e madri senza forze. Un collega mi disse una frase che non dimenticherò mai: “Ascolta il loro pianto.” E così ho fatto. Non era il classico pianto di un bambino, un po’ strillato e urlato. Ma un lamento flebile. Non c’era forza né rabbia in quel pianto, solo tanta stanchezza. Un lamento sordo di chi non ha la forza di piangere, ma che cerca con le poche energie che ha, di far ascoltare la sua disperazione. Da quella volta purtroppo ho ascoltato quel pianto tante altre volte e quando lo sento, ne conosco il significato più profondo. È il suono dell’emergenza, del tempo che si fa sempre più stretto, della necessità di intervenire sempre prima e sempre meglio. È ciò per cui ci impegniamo ogni giorno, nei nostri interventi di contrasto alla malnutrizione infantile. Perché la fame mangia i bambini e il futuro.
Secondo le stime di Save the Children, più di 17,6 milioni di bambini sono nati in condizione di fame nel 2023, un quinto in più rispetto al 2013, pari a 33 bambini affamati ogni minuto. Il 95% di queste nascite sono in Africa e Asia. La malnutrizione acuta è causa di circa 1 decesso su 5 tra i bambini con meno di 5 anni. Considerando i trend attuali, si stima che 128,5 milioni di bambini (19,5%) saranno affetti da malnutrizione cronica nel 2030, circa la metà dei quali in Africa occidentale e centrale. E poi ci sono i paesi dove i conflitti stanno generando crisi umanitarie devastanti, come a Gaza.
Quasi tutti gli 1,1 milioni di bambini che vivono nella Striscia, stanno affrontando una grave insicurezza alimentare. L’assedio in corso, il conflitto e le restrizioni agli aiuti stanno impedendo alle famiglie di coltivare o acquistare cibo. I camion di prodotti alimentari e di aiuti umanitari superano con difficoltà ed estremi ritardi le frontiere e non sempre ci riescono. I terreni agricoli e le infrastrutture sono stati decimati dagli attacchi aerei, con quasi il 60% dei campi coltivati di Gaza danneggiati. L’economia è precipitata nel caos: le persone hanno perso il loro lavoro, i prezzi dei prodotti alimentari sono alle stelle e la crisi di liquidità ha reso le famiglie non più in grado di permettersi cibo nutriente anche quando riescono a trovarlo sul mercato.
QUANDO UN BAMBINO NON HA NULLA DA MANGIARE, LA FAME DIVORA IL SUO MONDO. Prosciuga ogni energia, spegne la gioia e la voglia di giocare e riduce in polvere i sogni. Una diagnosi tempestiva permette di salvare i bambini malnutriti da danni permanenti e dal rischio di morte.
Quel pianto di bambino malnutrito che ho tante volte ascoltato nelle nostre cliniche contro la malnutrizione, ci ha insegnato che bisogna arrivare prima, essere più veloci della fame. Non aspettare che porti via i bambini, Ecco perché i nostri interventi cercano di essere sempre più vicini a dove i bambini soffrono la fame: penso alle tante cliniche mobili di Save the Children che ho visto nel mondo. Le jeep che attraversano le aree rocciose e desertiche dell’Etiopia o le savane del Mozambico, le motociclette che si inerpicano sulle montagne dell’Uganda, le tensostrutture aperte a Baidoa, nei campi profughi di città assediate della Somalia. Essere lì, sempre più vicini al dolore, ci aiuta a intervenire prima che sia troppo tardi, prima che i bambini siano mangiati dalla fame e costretti ad andare in ospedale quando ormai spesso è troppo tardi. Ecco il valore aggiunto dei nostri interventi: cerchiamo di essere più veloci di lei, della fame. Non possiamo accettare di sentire quel pianto, quel lamento, quel grido. Abbiamo ascoltato tanti, troppi di quei bambini e adesso vogliamo sentire le loro risate.
Daniela Fatarella
Direttrice Generale per l'Italia
Save the Children
LA SITUAZIONE IN SOMALIA

In Somalia quasi 4 milioni di persone continuano a soffrire di insicurezza alimentare e ad avere bisogno di assistenza umanitaria. Il contesto è complesso a causa di decenni di conflitto, operazioni militari ancora in corso e persistenti crisi climatiche, come le forti alluvioni che creano migliaia di sfollati ogni mese.
Solo 1 bambino su 3 con malnutrizione grave riceve un trattamento sanitario adeguato.
Con l’Iniziativa Globale sulla Malnutrizione da noi supportata miriamo a migliorare lo stato nutrizionale dei bambini sotto i 5 anni, non soltanto trattando in emergenza i casi di malnutrizione acuta ma operando per la prevenzione, affrontando alcune delle cause alla base della malnutrizione.
Per rendere accessibili servizi di salute in territori spesso remoti, formiamo i volontari di comunità per la salute, per permettere loro di diagnosticare, trattare e prevenire nei villaggi i casi di malnutrizione acuta nelle comunità. Tra le altre attività, supportiamo 15 ambulatori (4 fissi e 11 squadre mobili) per i bambini dai 0 ai 5 anni e per le donne in gravidanza e in allattamento con malnutrizione acuta.
CON QUESTO INTERVENTO SONO STATE RAGGIUNTE TRAMITE LE STRUTTURE SUPPORTATE 38.288 PERSONE, INCLUSI 31.576 BAMBINI E 6.712 DONNE IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO.
FADUMO
Fadumo, 30 anni, è una formatrice S.A.M., sigla che sta per malnutrizione acuta grave. Nell’ospedale in cui lavora ha un kit pieno di strumenti per combattere la malattia: una speciale pasta di arachidi che viene data ai bambini per aiutarli ad assumere le sostanze nutritive necessarie, bilance per controllare che i bambini aumentino di peso e antibiotici per evitare le infezioni. “Che sia notte o giorno, bisogna monitorarli e stare accanto a loro.
Di solito si riprendono nei 3 giorni successivi se si riesce a gestire bene. Con un buon lavoro, alcuni bambini guariscono in un mese”, spiega Fadumo. “Sono orgogliosa del mio lavoro”.
UN ANNO DI GUERRA, MALATTIE E FAME.
A Gaza stiamo assistendo a un aumento drammatico dei casi di malnutrizione acuta e grave. Aumentano anche i casi di diarrea, di infezioni respiratorie e di itterizia. Non c’è acqua pulita e non c’è cibo. Se non raggiungiamo velocemente i bambini a rischio, tutto questo può essere catastrofico.”
È già passato un anno dall’inizio del conflitto tra Israele e Gaza: da allora si stima che nella sola Striscia gli sfollati siano 2 milioni. Le famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case e non hanno più accesso sicuro e costante a cibo, acqua pulita e cure mediche. Come in ogni emergenza sono i bambini a pagare il prezzo più alto perché sono i primi ad ammalarsi, riportando gli irreversibili danni di malnutrizione e malattie.
Grazie al Fondo Emergenze per i Bambini siamo al fianco delle famiglie di Gaza sin dall’inizio del conflitto. Abbiamo già raggiunto 764 mila persone garantendo loro:
• Cibo e acqua potabile, prodotti per l’igiene, kit riparo con materassi e coperte, materiale didattico e giochi.
• Screening e cure contro la malnutrizione acuta e grave nei bambini e vaccini antipolio presso il Centro di Assistenza Sanitaria di Deir AlBalah.
• Assistenza materna e neonatale, visite pediatriche nell’ospedale da campo di Al Mawasi.
• Supporto psicologico ed educativo nei nostri Spazi a Misura di Bambino.


Fame e malattie a Gaza non si fermano e purtroppo i bambini da raggiungere sono ancora moltissimi.
Per questo ogni ulteriore aiuto è fondamentale:
sostieni il Fondo Emergenze per i Bambini
oppure dona chiamando il numero 06 480 700 72
IL TUO SUPPORTO RAGGIUNGERÀ MIGLIAIA DI BAMBINI E BAMBINE
NEL MOMENTO DI MAGGIOR BISOGNO.
LA FAME MANGIA I BAMBINI

Viviamo in un mondo in cui povertà, conflitti e crisi climatica rappresentano una minaccia senza precedenti per il benessere e lo sviluppo delle bambine e dei bambini, in diverse parti del mondo.
Aumentando il rischio di conflitti armati violenti, aumenta di pari passo la probabilità di migrazioni e sfollamenti di popolazione. In aggiunta, eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e dannosi, precipitazioni meno prevedibili e temperature crescenti, aggravano le tensioni generate dalla corsa al controllo o allo sfruttamento di risorse naturali. La mancanza di accesso a cibo nutriente e l’aumento dei prezzi ha conseguenze su milioni di bambini e le loro famiglie, in quanto aumenta la malnutrizione estrema. E questo alimenta così il circolo vizioso di crisi umanitarie, povertà e conflitti.
A causa di questi fattori, la fame e la malnutrizione sono arrivati a livelli mai raggiunti prima. Eppure, negli ultimi 30 anni avevamo visto finalmente una riduzione della mortalità trai bambini sotto i 5 anni.
Questo dimostra che le soluzioni ci sono e il cambiamento è possibile! Per questo, a ottobre, rilanciamo la nostra campagna. La fame mangia i bambini, con una serie di attività per riportare all’attenzione il tema e spingere all’azione istituzioni e opinione pubblica.
Nel 2023, la fame ha colpito circa 733 milioni di persone. Come Save the Children, stimiamo che più di 17,6 milioni di bambini siano nati in condizione di fame nello stesso anno. Il 95% di queste nascite sono in Africa e Asia.
Foto aerea di un’area del Somaliland. La siccità, la mancanza d’acqua e i pascoli secchi hanno decimato il bestiame di cui vivono le comunità. I mancati raccolti e l’aumento dei prezzi del cibo causano insicurezza alimentare.

LA VOCE DEI BAMBINI
“A volte nostra madre non ha abbastanza cibo da cucinare. Quando succede, bevo solo acqua, ma sento le morse della fame nel mio stomaco. Non appena mangio, mi sento più felice. Voglio studiare, diventare una dottoressa, così potrò cambiare le condizioni di vita della mia famiglia.”
“Prima mangiavamo bene. Non tutti i giorni, ma almeno ogni tanto facevamo dei buoni pasti. Ora non abbiamo nemmeno il pane da mangiare e rimaniamo affamati per giorni. Mi sento davvero giù per questa situazione. Una mia nipotina di 18 mesi è morta, era molto malata ma non avevamo i soldi per portarla a curare all’ospedale. È stato straziante. I bambini afghani hanno bisogno di andare a scuola e avere accesso alle cure vicino a dove vivono. I bambini afghani hanno bisogno d’acqua. Qui non c’è acqua, non piove.”
IN PIAZZA DEL POPOLO
CONTRO LA MALNUTRIZIONE
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, siamo scesi in piazza del Popolo, a Roma, con un’azione collettiva per sensibilizzare sull’importante tema della malnutrizione infantile.

Per farlo abbiamo scelto di usare un elemento simbolico: il piatto vuoto.
Come il piatto visto dai bambini che nel mondo
ogni 2 secondi nascono destinati a soffrire la fame.
Centinaia di persone in piazza, unite a sorreggere il peso di un’emergenza che colpisce milioni di bambine e bambini: tra staff, volontari, ragazzi e ragazze del Movimento Giovani, insieme ai nostri testimonial, l’ambasciatore Cesare Bocci, Ema Stokholma e Luana Ravegnini. Al nostro fianco anche gli chef di Masterchef Eleonora Riso e Francesco Aquila.





Con la nostra mobilitazione abbiamo voluto riportare l’attenzione su questo dramma silenzioso e sulle sue cause, dalle guerre, in cui la fame diviene la più tremenda delle armi, alla crisi climatica, alla base del collasso di interi sistemi alimentari che stanno sempre più negli anni affrontando la carenza di acqua e di cibo.
Scopri di più sulla nostra campagna
Per affrontare la più grave emergenza alimentare del 21° secolo e per intervenire subito in Paesi come la Somalia, dove quasi due milioni di bambini sono a rischio di malnutrizione acuta, servono fondi urgenti e il supporto di tutti.
Quando un bambino non ha nulla da mangiare, è la fame a mangiare il suo mondo.
Prosciuga ogni energia e ferma la voglia di giocare. Spegne ogni curiosità e impedisce l’apprendimento.
Distrugge la gioia e divora i sogni.
La fame mangia l’infanzia.
Ma insieme possiamo aiutare i bambini a difendersi.
DONA AL 45533
E FORNIRAI CIBO TERAPEUTICO, ACQUA E CURE MEDICHE A TANTI BAMBINI MALNUTRITI
VUOI SAPERNE DI PIÙ?
• Leggi il nostro dossier per approfondire i dati, i contesti geografici e le cause della fame;
• Visita la pagina della campagna per scoprire tante storie, i nostri interventi, le nostre proposte e le iniziative che realizzeremo ad ottobre per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza di contrastare la fame;
• segui le partite di campionato del 18 e 19 ottobre dedicate alla campagna dalla Lega Serie A;
• segui le nostre celebrities nelle principali trasmissioni Rai dal 14 al 20 ottobre.
QUESTO NATALE CAMBIA IL FUTURO
DI TANTI BAMBINI

Questo Natale, i regali Save the Children possono aiutarti a compiere qualcosa di enorme: cambiare il futuro di tanti bambini. I tuoi doni infatti possono diventare cibo, cure mediche, kit scolastici e molto altro per proteggere il futuro e la salute di tante bambine e bambini in Italia e nel mondo.
Il dono più bello che puoi fare è un Regalo Solidale: scegli un progetto specifico, ad esempio cibo terapeutico o materiale scolastico, e dedicalo a chi ami con una cartolina digitale da inviare via email o con un biglietto cartaceo da consegnare a mano, entrambi personalizzabili in pochi click. È una donazione fatta con il cuore a cui puoi abbinare un regalo materiale per conferirgli ancora più valore.
A partire dal mese di novembre, infatti, troverai sul sito regalisolidali.savethechildren.it i nuovi Prodotti Solidali. Tanti oggetti scelti con cura, pensati per essere sempre più attenti all’ambiente e per aiutarti a stupire i tuoi amici e parenti con un dono utile, bello e che fa del bene.
Scopri le nuove versioni della mug e della borraccia, ma anche le novità come il quaderno con penna e la shopper in materiali riciclati o il delizioso Panettoncino artigianale.
Vuoi essere avvisato non appena i prodotti saranno disponibili online? Controlla la tua casella di posta elettronica o contattataci ad uno dei recapiti qui sotto per lasciarci il tuo indirizzo email per ricevere il nostro avviso.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
regalisolidali.savethechildren.it
oppure chiama il numero
06 480 700 72
o scrivi all’indirizzo
regali@savethechildren.org
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E I REGALI AZIENDALI?

Con i Regali Solidali la tua azienda potrà sostenere un progetto specifico, testimoniando il proprio impegno con un kit digitale o una cartolina cartacea.
Con i gadget e i biglietti d’auguri regalerai un oggetto dal grande valore solidale che ricordi ogni giorno il tuo impegno accanto ai bambini. Se invece cerchi un modo per deliziare i tuoi clienti e dipendenti puoi scegliere le nuove confezioni alimentari: proposte squisite e artigianali dal packaging raffinato.
Ogni articolo si può personalizzare con il logo della tua azienda.
Ordinare i regali di Save the Children è semplice e veloce sul sito savethechildren.it/nataleaziende. Per qualsiasi informazione o supporto il nostro Servizio Sostenitori è disponibile al numero 06.480.700.34 o all’indirizzo email nataleaziende@savethechildren.org.
Che tu scelga una donazione semplice o un regalo solidale, farai del bene a moltissimi bambini, in tutto il mondo.
Riesci ad immaginare un regalo migliore?
LA TUA IMPRESA PER I BAMBINI
Impresa per i Bambini è il programma speciale dedicato alle piccole e medie imprese che vogliono sostenere i nostri progetti per i bambini e comunicarlo ai clienti e dipendenti attraverso vari materiali come un banner o un timbro speciale da inserire sul sito o sui canali social dell’azienda.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI
savethechildren.it/impresa-per-i-bambini
oppure chiama il numero
06 480 700 85
o scrivi all’indirizzo
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PUOI SOSTENERE
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